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RESI S.p.A | LA CITTA’ DEL FUTURO È SMART

Non basta il digitale per rendere una città intelligente, ma è necessaria la collaborazione tra amministrazione, privati e cittadini.

Dal momento che le città ospitano più del 50% della popolazione mondiale, sentiamo parlare sempre più spesso di Smart City. È fondamentale che i centri urbani siano in grado di svilupparsi al meglio per garantire una qualità di vita elevata e soddisfacente ottimizzando le proprie risorse.

L’osservatorio dell’ ANCI definisce la città intelligente “una città che impiega gli strumenti dell’ICT come supporto innovativo degli ambiti di gestione e nell’erogazione di servizi pubblici, grazie anche all’ausilio di partenariati pubblico-privati, per migliorare la vivibilità dei propri cittadini; utilizza informazioni provenienti dai vari ambiti in tempo reale, e sfrutta risorse sia tangibili (infrastrutture di trasporto, dell’energia e delle risorse naturali) sia intangibili (capitale umano, istruzione e conoscenza, e capitale intellettuale delle aziende); è capace di adattare se stessa ai bisogni degli utenti, promuovendo il proprio sviluppo sostenibile”.

L’ acronimo SMART indica le caratteristiche di un obiettivo ben definito, tipicamente aziendale e sta per:

  • Specific, ovvero un’area di miglioramento ben definita;
  • Measurable, quantificabile o riferito ad un indice;
  • Achievable, ovvero raggiungibile;
  • Realistic, ovvero che può essere raggiunto con le risorse che si hanno a disposizione;
  • Time-constrained, ovvero in un tempo circoscritto.

Fermarsi al concetto di città intelligente, intesa come città digitale, e isolando dal contesto l’elemento umano, vorrebbe dire commettere un grosso errore. La Smart City è una città che sa stare al passo con la rivoluzione digitale, e non solo.

I requisiti per una città “smart”

Secondo l’Unione Europea le caratteristiche distintive di una città intelligente sono:

  • Smart People: gli abitanti di una città sono gli attori principali per il raggiungimento dell’obiettivo Smart city. Non deve mai essere persa di vista l’inclusione sociale e la compartecipazione dei cittadini alla pianificazione ambientale e territoriale.
  • Smart Governance: È necessario favorire la partecipazione civica nella creazione di valore pubblico, ed operare con modalità totalmente trasparenti. Capitale umano, risorse ambientali e beni comunitari devono essere al centro della socialità.
  • Smart Living: tutti i servizi devono essere facilmente accessibili a livello collettivo e devono essere in grado di garantire una qualità di vita elevata.
  • Smart Economy: l ’economia e il commercio all’interno di una città intelligente devono essere rivolti all’aumento della produttività e puntare sulla condivisione e sull’innovazione.
  • Smart Mobility: la mobilità diventa una delle dimensioni chiave di una città smart. Si privilegiano forme di mobilità sostenibili, condivise e accessibili, quali sharing mobility e mobilità elettrica. Il fine ultimo è ottimizzare il mondo dei trasporti rendendoli accessibili ed economici.
  • Smart Environment: alla base dello sviluppo di una città intelligente deve esserci lo sviluppo sostenibile: rispetto dell’ambiente circostante, utilizzo corretto delle risorse naturali ed efficienza energetica sono gli obiettivi da raggiungere.

 

Le tecnologie emergenti nella Smart City

Per le applicazioni e i servizi di una SC è necessario utilizzare strumenti hi-tech e una serie di tecnologie per rendere sempre più smart queste aree.

Sono necessari i big data, gli open data, la geolocalizzazione dei dati, l’identità digitale e le piattaforme di pagamento in un’ottica di interoperabilità e omnicanalità. Inoltre, è essenziale la sensoristica, in quanto sono innumerevoli i servizi che possono essere abilitati dai sensori; basti pensare ai semafori intelligenti o alle videocamere di sorveglianza. Anche le infrastrutture (le reti wireless o in fibra per la broadband, le reti di trasporto, quelle per l’energia e quelle per l’ambiente) ricoprono un ruolo fondamentale.

Critiche alle smart cities e svantaggi per i cittadini

Le smart city non sono città solo più tecnologiche ma anche più sostenibili e capaci di una gestione efficiente delle risorse. Tuttavia, non ci sono solo aspetti positivi, infatti vengono evidenziati anche fattori critici sulle città del futuro. L’architetto olandese Rem Koolhaas sostiene che le città smart rischiano di diventare “stupide” e che contribuiranno ad esaltare il divario tra ricchi e poveri. Koolhaas crede che una Smart City consista nella creazione di “una casa di vetro connessa” in cui ogni cosa viene gestita e monitorata, rischiando di diventare totalmente prevedibile e priva di qualsiasi spinta creativa.

Inoltre, all’aumentare dell’interazione con/tra gli oggetti IoT nel vivere quotidiano, cresce anche il numero degli attacchi informatici verso queste nuove tecnologie; a causa di questi malware i sensori e i dispositivi intelligenti IoT, all’apparenza innocui, possono trasformarsi in un pericolo reale per il cittadino connesso.

Il futuro delle smart cities

Studi dell’ONU prevedono che la quasi totalità della popolazione mondiale (entro il 2030) si concentrerà in aree urbane. Se da un lato le città stanno si stanno evolvendo per diventare sempre più intelligenti e interconnesse, dall’altro l’aumento degli utenti che utilizzeranno i servizi pubblici può creare un rischio per la sicurezza, le aree urbane diventando sempre più smart, dunque sempre più vulnerabili, esposte agli attacchi cyber e/o ai malfunzionamenti indotti.

C’è bisogno che la sicurezza e la resilienza delle infrastrutture vada al passo con l’interoperabilità e la sicurezza informatica.

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